Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale
Corso di Restauro architettonico con laboratorio progettuale, prof. Claudio Varagnoli, a.a. 2024-2025
Seminario Earthen Architecture Across Time and Space: from Vernacular Architecture to Mars arch, Giuseppe Calabrese, dottorato "Sistemi terrestri e ambiente costruito", Università di Chieti-Pescara
07 Maggio 2025 ore 12.00, Aula 6, via Eudossiana 18
Il prestigioso concorso internazionale “Mars City Design – Marschitecture” 2020, bandito dalla NASA e da altri importanti partner come Space Channel, National Geographic, Biosphere, European Space Agency, Explore Mars, aveva come obiettivo quello di progettare una città vivibile autonoma su Marte. L’idea è nata in collaborazione con SIMOC, la piattaforma ospitata da National Geographic per verificare la possibilità di insediare comunità umane in altri pianeti, e si basa su dati derivati dalla ricerca sugli ecosistemi chiusi presso la NASA e le università di tutto il mondo. Il bando invitava a progettare un habitat per sostenere la vita umana attraverso una combinazione di sistemi fisico-chimici (meccanici) e biorigenerativi (piante viventi), selezionando varie combinazioni di alloggi per l'equipaggio, una serra, per cibo e piante, e impianto per la generazione e lo stoccaggio di energia. Il progetto che Calabrese ha studiato nei lunghi mesi del lockdown ha vinto la competizione internazionale. Calabrese è partito dalle tecniche costruttive tradizionali in terra cruda studiate negli anni di università e nell’attività di restauro condotta presso studi professionali australiani. Il progetto si chiama “Sprout” (germoglio) e sarà prima realizzato in prototipo nell’inospitale deserto della California, dove la temperatura può sfiorare i 60 gradi: poi, eventualmente, sarà sperimentato sul Pianeta Rosso. Il progetto prevede l’invio di fattorie robotiche di auto-costruzione tramite navicella spaziale, guidate a distanza da Intelligenza Artificiale dalla Terra. L’invio verso Marte avverrebbe in anticipo sul primo atterraggio umano, per dar tempo alla costruzione e alla completa maturazione dei raccolti.
La lezione dell’arch. Calabrese presenterà quindi i risultati della sua attività di studio delle tecniche costruttive tradizionali in Italia; a seguire, esporrà i risultati della sua esperienza di restauro su costruzioni di terra cruda tra Australia e Arabia Saudita, per giungere infine all’illustrazione del progetto “Sprout”, che rappresenta una singolare coincidenza tra studio della costruzione storica e sua applicazione in un contesto futuro.